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Anche voi – nella vostra carriera in Smeup – avete sentito il desiderio di mandare in pensione il provider, sognando la possibilità di installare un Webup in maniera facile e veloce? Beh siete nel posto giusto, perché in questo articolo scopriremo lo Smartkit!

Avete letto bene: installare un’istanza di Webup in poco tempo, con il minimo sforzo e soprattutto senza la necessità di installare un provider dedicato, avviando quest’ultimo verso il pensionamento. Vediamo insieme come poterlo fare!

Cosa è? A cosa serve?

La prima domanda spontanea che penso venga in mente leggendo il titolo e l’incipit di questo articolo penso sia:
<< Ok sembra una bella idea! Ma….in pratica cosa è? >>
Partiamo quindi dalle basi e spieghiamo come funziona la situazione odierna, per poi apprezzare quanto vedremo successivamente.

Allo stato attuale delle cose, quando presso un cliente (o anche sul proprio pc) si sceglie di installare un’istanza di Web.UP, le domande che iniziano a frullarci in testa seguendo anche la documentazione sono:

  • Dove reperisco il .war di Webup? È all’ultima versione?
  • Dove reperisco l’application server Payara? Che versione devo usare? Sarà compatibile?
  • Come si deploya un .war su un application server?
  • Ho una macchina (fisica o vm) su cui installare lo Smeup Provider?
  • Devo avere una macchina anche per installare Payara con Webup? O posso installarli sulla stessa macchina dello Smeup Provider?

Nell’immagine sottostante vediamo un’installazione tipica presso i clienti, in cui si evince la necessità di possedere 2 macchine: una in cui risiede lo Sme.UP Provider (con tutto quello che ne segue, come per esempio gestione dell’infrastruttura di rete, gestione dei processi, schedulazione ecc…) e una con l’application server in cui viene deployato Webup (ove è necessaria anche una competenza aggiuntiva).

Immagine illustrativa dell'installazione tipica presso i clienti, composta da: Clienti, Webup, Provider ed AS400. Questa è l'installazione senza Smartkit

Questo porta ad un vistoso overhead di risorse, nonchè ad un costo operativo in fase di installazione/manutenzione della struttura.

Si è quindi cercato di trovare un compromesso che permettesse un notevole passo avanti nella gestione del network e dell’infrastruttura in generale, cercando di automatizzare più parti possibile affidandosi all’IaC e a tecnologie specializzate come Packer e Terraform.
Ed è così che nasce lo “Smartkit“.
Nel disegno sottostante è possibile apprezzare il netto miglioramento introdotto dallo stesso:

Immagine illustrativa dell'installazione con Smartkit composta da: Clienti, Smartkit-web ed AS400

Perché abbiamo quindi 2 ipotetici Smartkit?
Di seguito spieghiamo il loro ruolo:

  • Smartkit-commons: deve essere visto come “l’installatore della famiglia Smartkit”. Tramite esso infatti sarà possibile avere accesso alla lista degli Smartkit disponibili, avere la possibilità di scaricarli ed installarli sulla macchina, oppure effettuarne l’aggiornamento o la rimozione.
  • Smartkit-web: è lo strumento che, dopo essere stato installato tramite lo Smartkit-commons, permetterà di creare istanze di Webup, aggiornarle e/o rimuoverle.

Come funziona?

Il suo funzionamento si articola in 4 fasi:

  1. Installazione dello Smartkit-commons, che ci permetterà di installare lo Smartkit-web;
  2. Installazione dello Smartkit-web, che ci permetterà di installare l’istanza di “Webup”;
  3. Installazione dell’istanza di Webup;
  4. Configurazione finale del prodotto.

Sfruttando la potenzialità di bash-scripting e tramite degli strumenti specifici come Terraform e Docker, verranno a crearsi dei container che specificamente vanno ad istanziare:

  • Webup : reale applicazione del frontend di Smeup;
  • AS400-Proxy : applicazione adibita al collegamento e dialogo da e verso l’AS400;
  • H53 : applicazione utilizzata per la stampa di PDF.

Tramite questa struttura sarà quindi obsoleto e non necessario l’utilizzo di uno Smeup Provider per dialogare con l’AS400. L’unica differenza notata dall’utente finale è la possibilità di accedere a Webup con un costo minore sulle risorse.
Altra questione non di poco conto che vorremmo far notare è che la gestione di deploy, aggiornamento e kill delle applicazioni viene demandata alla struttura Smartkit, non essendo di gestione dell’installatore come accadeva precedentemente.

Perché usare gli Smartkit?

Perché questi nuovi Smartkit a nostra disposizione permettono di semplificare l’infrastruttura, eliminando completamente la macchina necessaria a contenere il Provider. L’installazione diventa quindi più facile e veloce, eseguibile tramite un “installer” guidato che raggruppa tutte le configurazioni, eliminando la gestione con Payara e riducendo di molto la possibilità di errore.

La nuova struttura ottenuta permette anche una più facile consultazione dei log, agevolando di conseguenza la gestione da remoto. Tramite un sistema di token sarà infatti possibile connettersi alla macchina interessata ed operare al suo interno, il tutto senza spostarsi dalla propria scrivania.

L’installazione e la gestione di Webup non sono mai state così semplici!